Cosa non dovrebbero fare i Gaa? Intervento del Presidente nazionale Sna, Claudio Demozzi: attenti a dare per acquisiti i diritti conquistati In evidenza

MILANO - Il Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi prende posizione in ordine alla decisione di alcuni vertici di Gaa di procedere autonomamente nella sottoscrizione di accordi integrativi con le rispettive compagnie di riferimento. "Il fatto che un Presidente di Gruppo senta il bisogno, il dovere, di sottoporre al Sindacato la proposta di Accordo che la compagnia ha predisposto, - sottolinea Demozzi - rappresenta un buon esempio di senso di appartenenza alla comunità Sna. Purtroppo - prosegue il Presidente nazionale Sna - questo modus operandi non è più così diffuso e a volte ci si chiede perché alcuni esponenti di Gaa non avvertano l’importanza di agire secondo questa prassi, che garantisce la dovuta attenzione ed il necessario supporto tecnico-giuridico, nonché politico-sindacale, senza il quale a volte risulta impossibile colmare il gap di conoscenza e di forza negoziale esistente tra imprese ed agenti".
Nel ricordare a tutti che occorre "evitare il pericoloso scivolamento di alcuni diritti fondamentali degli agenti professionisti dalla piattaforma collettiva nazionale", Demozzi mette in guardia i Presidenti di Gaa dalla sottoscrizione di accordi con una "sovrabbondante quantità di clausole, disposizioni, meccanismi di calcolo che certo non ne facilita la comprensione né tende alla semplificazione normativa/contrattuale del rapporto tra mandante ed agente, neppure per quanto attiene all’aspetto economico". Auspicabile dunque, secondo il Presidente nazionale Sna, che il contenuto degli Accordi integrativi aziendali si esplichi attraverso miglioramenti normativi e/o economici riassunti in alcune pagine, di facile interpretazione e di chiara esposizione. "In ogni caso, - precisa con forza Demozzi - l’Accordo Integrativo per definizione dovrebbe prevedere miglioramenti economici o normativi a vantaggio della parte debole del rapporto, cioè dei singoli agenti. Diversamente, si tratta di variazioni/rinegoziazioni in pejus che dovrebbero essere lasciati, in quanto tali, alla libera contrattazione dei singoli agenti. Ogni clausola dell’Integrativo, pertanto, che possa risultare in pejus rispetto al trattamento minimo normativo nazionale (ANA), normativo o economico individuale (mandato), normativo o economico aziendale (precedente Accordo Integrativo), dovrà necessariamente essere abrogata per le ragioni che sopra ho esposto e per la più elementare logica politico sindacale".
Luigi Giorgetti
4 commenti
-
al gruppo Cattolica pare che nessuno sia in grado di illustrare il contenuto del nuovo accordo per cui interverrà la direzione e lo farà lei... NO COMMENT!
-
GRANDE PRESIDENTE COME SEMPRE HAI RAGIONE DA VENDERE
-
E ci sono più soldi..
-
Gli accordi " integrativi " di gruppo , a posteriori di un mandato , o gli accordi di un mandato possono essere solo
migliorativi delle disposizioni inserite nell'Accordo Nazionale Agenti ,