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Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano


MILANO - George Gershwin, il genio compositore di Rapsodia in blu ,usava dire che “la vita somiglia molto al jazz... è meglio quando si improvvisa”. E come non condividerlo? Improvvisare è prodigioso ed emozionante, ma è necessario che si sappia scrupolosamente cosa si stia improvvisando!
Per certi aspetti la nostra professione è un po' come il jazz: fatta di vigore, energia, effervescenza, e consapevole improvvisazione. Ne ho avuto prova anche nello svolgimento dell’ultima edizione dell’Alta formazione “Da intermediario ad imprenditore assicurativo”, svoltasi nelle aule della prestigiosa Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e realizzata grazie alla collaborazione di Snaform con la Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative dell’Ateneo milanese, che si è conclusa sabato 21 ottobre. Cinque moduli, per altrettanti weekend, che hanno combinato generazioni, esperienze, visioni e convinzioni, tutte diverse tra loro, ma che nel corso delle varie lezioni si sono fuse in un'unica nota con accordi diversi. Una jazz band, anzi una big band, dove ogni solista si è speso per comporre il miglior risultato. E poiché il jazz è sinonimo di libertà, quale miglior connubio per sintetizzarvi la scelta di conoscere per essere liberi, lanciati verso un apprendimento strutturato e autonomo, un percorso formativo libero, che renda attuabile la conoscenza attraverso l’esperienza? Grazie anche a un pregevole corpo Docenti che ha trasmesso ad ognuno di noi, non solo l’eccellenza della conoscenza di ognuno, ma anche una brezza, anzi una raffica di libertà.
Conoscere è libertà! Nelle aule si sono succeduti i dibattiti, gli scambi multigenerazionali, in cui sono sempre emersi i valori e le passioni che ci animano, consentendoci di uscire da questa esperienza più fertili di idee, e consapevoli di essere vincolati all’impegno che abbiamo assunto nello svolgere la nostra professione, con la coscienza di esercitarla ai massimi livelli. Una direzione della big band, da parte dei professori, semplicemente perfetta, con un gran lavoro profuso con una passione e una partecipazione che hanno reso questa esperienza ancor più attraente.
Il concerto è terminato, e si è già in viaggio per il prossimo. Noi che lo abbiamo eseguito siamo ora anche ambasciatori di questa musica, è un nostro dovere farla ascoltare agli altri colleghi, un impegno a suonare queste note più e più volte, senza stancarsi mai. Del resto, abbiamo già invocato il bis, e a riprova di quanto ci sia piaciuto far parte della band, l’intera aula, ha richiesto un follow-up che ci auspichiamo sia al più presto organizzato.
Avanti i prossimi, e non chiedete cosa sia il jazz. Venite a suonarlo!
Alessandro Ceccarelli

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