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MILANO - Nelle scorse settimane alcune grandi compagnie hanno informato agenti e clienti di aver subito accessi non autorizzati al proprio sistema informatico, con possibile appropriazione illecita di dati dei clienti. In un caso l’impresa assicuratrice ha dovuto fare ricorso al sistema di backup, sospendendo l’operatività del sistema gestionale informatico principale, per limitare i danni (anche) alla banca dati.
Questi accessi non autorizzati e la relativa facilità con la quale ignoti si sono probabilmente impossessati dei dati dei clienti, custoditi nel data-base della compagnia, evidenziano come le pur consolidate difese anti-intrusione delle principali imprese assicuratrici non siano sufficienti a garantire in modo assoluto la sicurezza dei dati e la loro protezione.
“Si è sempre posta molta attenzione - ha commentato Claudio Demozzi Presidente nazionale del più grande Sindacato degli agenti di assicurazione professionisti in Italia, tra i principali in Europa - sulla sicurezza dei data-base agenziali, ma forse sarebbe il caso di aumentare l’attenzione sull’uso e sui sistemi di protezione dei dati dei clienti presso le imprese assicuratrici. La concentrazione dei dati dei clienti in poche enormi banche dati delle compagnie non rappresenta forse la migliore garanzia di sicurezza; c’è da chiedersi se la custodia dei dati dei clienti presso diffuse piccole banche dati, custodite dagli agenti, non risulti più efficiente”.
La Redazione

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