MONTECATINI TERME - Uno dei passaggi cruciali della relazione del Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi all’89° Comitato Centrale è stato sicuramente quello inerente alla raccomandazione da parte del Sindacato nei confronti delle Rappresentanze aziendali degli agenti, di riaprire un serio confronto con le rispettive Imprese, circa le tabelle provvigionali minime di mandato, al di sotto delle quali, nessun accordo economico possa scendere. E ciò ferma la libertà di ciascun agente di trattare autonomamente le proprie aliquote provvigionali, naturalmente in aumento rispetto a quelle fissate come minimo sindacale.
È ormai chiaro che la rivalutazione delle aliquote provvigionali è indispensabile per mantenere un adeguato margine di redditività agenziale, con la relativa copertura dei costi, al fine anche di poter fare importanti ed utili investimenti nella propria azienda, affinché la stessa possa ulteriormente crescere o almeno non decrescere tenuto l’andamento congiunturale e inflazionistica rispetto all’aumentato costo della vita. Le agenzie devono poter continuare ad esistere anche senza il raggiungimento dei premi di produzione, che dovrebbero tornare ad essere quelli per cui erano stati pensati in passato, ovvero un premio che si aggiungeva alle provvigioni di incasso e di acquisto. Demozzi pertanto ha esortato i vertici dei GAA ed anche i presenti al Comitato Centrale, che fanno parte dei Gruppi Agenti, a rivendicare un aumento generalizzato delle
tabelle provvigionali di mandato.
L’equilibrio economico delle nostre micro-aziende agenziali, ha continuato Demozzi, si deve concentrare sulle aliquote delle nostre commissioni, che sono la nostra unica certezza. Su tale passaggio Demozzi è stato ancora più incisivo nei confronti dei presenti esortando i colleghi, direi anche scuotendo gli animi degli stessi, di far valere le nostre ragioni soprattutto durante i congressi delle compagnie. Di chiedere ai propri Presidenti di Gruppo, proprio in quelle occasioni, di farci rispettare dalle nostre mandanti. Dobbiamo insomma deciderci di avere gli stessi comportamenti, non solo nei nostri contesti sindacali, dove naturalmente sostenere le nostre idee è molto più semplice. Ben diverso e più difficile invece è farlo durante gli incontri con le imprese.
Inutile, ha concluso questo passaggio Demozzi della sua relazione, applaudirmi a conclusione di un mio intervento durante un Congresso dei Gruppi Aziendali e poi quando esco dallo stesso, applaudire in maniera ancora più fragorosa l’Amministratore Delegato di turno, su temi ovviamente diametralmente opposti da quelli da me sostenuti. Pertanto il messaggio di coerenza lanciato è ancora una volta forte e chiaro, senza il quale non possiamo essere efficaci nell’azione politico sindacale, fondamentale per portare avanti le nostre battaglie, su temi vitali per la nostra categoria.
Andrea Pieri