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MILANO - La straordinaria accelerazione dell’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale in tutti i settori preoccupa le autorità, che percepiscono l’urgenza di una regolamentazione di questo delicato ambito ad elevatissimo impatto sociale. Il Parlamento Europeo si è mosso per primo e lo scorso 13 marzo ha approvato il cosiddetto AI Act, che stabilisce regole armonizzate, in Europa, sull'utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale.
Il Regolamento, che attende a breve l’approvazione del Consiglio Europeo, si pone l'obiettivo di proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo stato di diritto e la sostenibilità ambientale dai sistemi di IA ad alto rischio, promuovendo nel contempo l'innovazione e assicurando all'Europa un ruolo guida nel settore. Il Regolamento stabilisce obblighi per l'IA sulla base dei possibili rischi e del livello d'impatto.
Il settore assicurativo non è certo immune dagli effetti dell’utilizzo di sistemi di IA e una considerazione specifica della legge riguarda proprio il nostro mondo. Si legge nel considerando n. 58 del Regolamento: “anche i sistemi di IA destinati a essere utilizzati per la valutazione dei rischi e la determinazione dei prezzi in relazione alle persone fisiche per assicurazioni sulla vita e assicurazioni sanitarie possono avere un impatto significativo sul sostentamento delle persone e, se non debitamente progettati, sviluppati e utilizzati, possono violare i loro diritti fondamentali e comportare gravi conseguenze per la vita e la salute delle persone, tra cui l'esclusione finanziaria e la discriminazione”.
“È inoltre opportuno – si legge ancora ne considerando n. 58 - classificare i sistemi di IA utilizzati per valutare il merito di credito o l'affidabilità creditizia delle persone fisiche come sistemi di IA ad alto rischio, in quanto determinano l'accesso di tali persone alle risorse finanziarie o a servizi essenziali”.
Il settore vita e salute e quello del credito non sono certamente i soli tenuti all’osservanza delle nuove regole e tentare di delimitare, oggi, il possibile effettivo ambito di insistenza dei sistemi di IA è praticamente impossibile. La norma stabilisce un principio antropocentrico per delimitare un quadro giuridico entro il quale dovranno essere contenuti sviluppi e orientamento dei sistemi di intelligenza artificiale, ma l’evoluzione tecnica possibile, ad oggi, non ha confini visibili.
Il Sindacato nazionale agenti segue con attenzione il fenomeno, per rilevare possibili impatti sull’attività degli intermediari.
La Redazione

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