MILANO - Il rialzo dei tassi di interesse, deciso a più riprese dalla Banca Centrale Europea, allo scopo di riportare l'inflazione al livello di scuola del 2% sta dando risultati. Al contempo, però, le economie continentali iniziano a pagare dazio, manifestando un trasversale rallentamento che, in qualche caso, come per la Germania, sta sfociando in recessione.
La linea dura e pura della presidente francese della BCE Christine Lagarde inizia a non piacere più come un tempo. Perplessità e critiche erano state manifestate ad agosto dal direttore generale di Bankitalia, Fabio Panetta: "Altri rialzi dei tassi possono nuocere", aveva affermato pubblicamente. Di ieri l'alert di Mario Centeno (membro del board della Bce) secondo il quale "tassi elevati per un periodo troppo lungo possono arrivare a strozzare la crescita del Pil". Esiste una diffusa convinzione che "l’Eurotower stia esagerando".
Secondo l'analisi pubblicata in queste ore da Morgan Stanley "il tasso di crescita dei prezzi nell'eurozona ha rallentato il passo, dal +5,6% di luglio al +5,5% di agosto", provocando però "un deterioramento dei fondamentali economici dell’economia continentale nel suo complesso". Per la banca d'affari americana sarebbe auspicabile fin da ora una "pausa nel rialzo dei tassi di interesse".
Luigi Giorgetti