MILANO - Un’iniziativa congiunta del Sindacato nazionale agenti di assicurazione (Sna), Associazione italiana broker di
assicurazione (Aiba) e Associazione categoria brokers (Acb) mira ad ottenere l’intervento della Commissione Europea per rimuovere l’esclusione delle agenzie e dei broker dalle agevolazioni contributive e sovvenzioni previste per le Pmi, come avvenuto di recente nel caso dei provvedimenti "Decontribuzione Sud" e "Under 36".
Con una lettera a firma congiunta, indirizzata alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, al Commissario Europeo incaricato per i Servizi Finanziari e l'Unione dei Risparmi e degli Investimenti Maria Luís Casanova Morgado Dias de Albuquerque e al Vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto e al Governo italiano, le tre organizzazioni, che rappresentano complessivamente 12.000 iscritti, per un volume intermediato di 38 miliardi di euro
di premi, “chiedono di valutare interventi urgenti e mirati a favore del comparto, al fine di rimuovere illogiche e contraddittorie disposizioni normative dell’Unione Europea che impediscono una piena e libera concorrenza, penalizzando ingiustamente le Pmi del settore”.
Nella missiva le tre associazioni spiegano che “in applicazione di quanto previsto dalla legislazione dell’UE in tema di aiuti di stato, numerose normative emanate in Italia dalle Istituzioni competenti, al fine di mettere a disposizione risorse finanziarie a diverso titolo (fondo perduto, voucher, ecc.), escludono esplicitamente o anche, talvolta, implicitamente, tutti gli operatori del settore identificati secondo il Codice Ateco K “Attività finanziarie e assicurative”2, anche quelli che – per dimensioni e caratteristiche – rientrano nella definizione di Pmi secondo il diritto dell’UE”.
“È del tutto evidente – prosegue la lettera delle rappresentanze degli intermediari - che l’esclusione tout court dei servizi assicurativi da qualsivoglia forma di beneficio – senza distinguere, in tale ambito, tra operatori e operatori in funzione della relativa dimensione – non tiene conto della pluralità e disomogeneità dei soggetti riferibili a tale settore come, ad esempio, tutti gli intermediari assicurativi che svolgono attività di consulenza a supporto e a servizio della clientela. Nell’attuale contesto, infatti, tale impostazione appare tanto più irragionevole perché contrasta lo sforzo del Legislatore europeo di supportare, con misure concrete, il mercato della transizione digitale e la trasformazione di nuovi modelli di business. Peraltro, proprio l’Unione Europea intende promuovere in modo massimo la digitalizzazione e l’informatizzazione dei servizi assicurativi attraverso normative che possano rendere l’attività e il servizio reso alla clientela sempre più efficiente, innovativo e sostenibile”, precisa la lettera indirizzata al Presidente von der Leyen.
Le associazioni auspicano che la Commissione Europea possa promuovere interventi chiarificatori, soprattutto in considerazione dell’attenzione riservata alle Pmi nelle Political Guidelines che la Presidente von der Leyen ha illustrato per il quinquennio 2024-2029, avendo in mente una futura legislazione semplificata e strutturata con attenzione alle piccole imprese, attuabile attraverso “a new SME and competitiveness check”.
Roberto Pisano