LETTERA APERTA
♦ Care colleghe e cari colleghi,
la disobbedienza all’applicazione del Regolamento 51 dell’Ivass non equivale alla violazione della legge! Il cardine è nella differenza che esiste tra la direttiva e la ragionevolezza. Disobbedire in taluni casi è l'ultima possibilità per opporsi all’iniquità. Dobbiamo essere irremovibili, e reagire ad ogni forma di oscurantismo senza separarci da quei valori che abbiamo impressi nella carne: l’onesta di osservare leggi giuste e l’obbligo morale di ribellarci a norme arbitrarie.
“Dura lex sed lex”, ma è necessario sempre attenersi ad una legge, anche se inutile e contenete una palese discriminazione?
Il concetto tanto semplice quanto fondamentale che “la legge è uguale per tutti” pare proprio che nel Regolamento 51 contenga delle crepe: la più palese è quella che esonera i broker dall’utilizzo obbligatorio del Preventivass, mentre costringe gli agenti, ma non i loro collaboratori, a raccogliere e conservare dichiarazioni da parte degli utenti, con l’immensa e onerosa mole di gestione che ne consegue. Questa continua smisurata emanazione di regolamenti dà l’idea di come più si concepiscono norme e leggi, più si realizzeranno ingiustizie.
La legge non ammette ignoranza, ovvero si applica anche a chi non ne ha conoscenza, o peggio a chi si gira dall’altra parte. Un atteggiamento colpevolmente inerte decreterà la nostra estinzione con danni irreparabili ai consumatori e alle nostre vite, a quelle dei nostri dipendenti e collaboratori. Pensate che la nostra collettività possa fare a meno del rilievo sociale della nostra figura professionale che è, senza alcun dubbio, il sostegno ( niente a che vedere con Sostegno s’intende) alla società del rischio? Non è con un comparatore fittizio che la si risolve, occorre il nostro valore nel favorire e educare l’utente alla più efficace amministrazione del proprio rischio.
Ora cari amici, come asserisce Pascal, se è vero che la ragione ci comanda più imperiosamente di un padrone, se disobbediamo al padrone siamo disgraziati, ma se disobbediamo alla ragione siamo stupidi.
Alessandro Ceccarelli